domenica 26 febbraio 2017

Fermate TILO e pianificazione comunale: Bellinzona e Minusio a confronto


La pianificazione sul territorio comunale è di competenza del Municipio, che deve allestire il Piano regolatore, aggiornandolo secondo necessità, onde sottoporlo al legislativo per adozione secondo l’iter definito dalla Legge sullo sviluppo territoriale( Lst). Qualora intervenisse un cambiamento strutturale è necessario una pronta reazione del Municipio per sviluppare varianti  di PR, identificando quella più adeguata.
Ritardi o manchevolezze di aggiornamento della pianificazione possono causare deturpazione paesaggistica, mal uso del territorio, cattiva gestione del traffico, disagi, oltre che tiratele e ricorsi e maggior costi; e ovviamente perdita economica nonché scadimento della qualità di vita.
Una fermata ferroviaria all’interno di un quartiere urbano rappresenta un cambiamento strutturale radicale, perché  induce nuovi comportamenti, alimenta nuovo traffico, crea  bisogni, che a loro volta generano opportunità di inserimenti abitativi e attività commerciali di servizio all’utenza. Ben si comprende quindi la necessità di considerare i mutamenti possibili, definire cosa si vuole, onde realizzare una pianificazione che consenta di aver padronanza sul ciò che avverrà. È il caso di Bellinzona e Minusio confrontati con una fermata TILO sul loro rispettivo territorio.
Ambedue le fermate si trovano in comparti di alto valore paesaggistico: quella di Bellinzona adiacente ai castelli patrimoni Unesco, quella di Minusio adiacente alla zona lago, pure inserita nell’inventario ISOS. Situazioni quasi analoghe che per la loro complessità e importanza paesaggistica richiedono grande sensibilità, determinazione nella pianificazione, e anche largo anticipo per elaborare soluzioni qualitative.
Due situazioni analoghe in termini di “sfida pianificatoria”, ma diverse a livello di tempi  tecnici.
L’idea di una fermata a Minusio rimonta al 1990; promossa dalla petizione dell’Associazione di Quartiere Rivapiana, rimase lettera morta, ignorata anche dal Municipio. Poi l’esigenza della FFS di raddoppiare il binario unico, ha offerto la possibilità concretizzarla, inserendola nel Programma di agglomerato di seconda generazione (PALoc2), lanciato dalla Confederazione nel 2008, elaborato nel 2011 e approvato dal parlamento federale nel 2014 che fissa finanziamento e scadenze delle singole opere. Per la fermata di Minusio: inizio lavori (2017) e conclusione (2019). L’idea della fermata di Bellinzona piazza Indipendenza è più recente, lanciata dall’ATA nel 2012, è stata prontamente raccolta dal Municipio, che si è mosso con determinazione onde poterla concretizzare: essa potrà  però essere agibile dopo il  2021, a conclusione dei lavori di realizzazione del 3° binario tra Bellinzona e Giubiasco che richiedono l’allargamento del tunnel  sotto il Castello. A rigore di logica Minusio confrontato da vari anni con la questione dovrebbe aver concluso l’iter di aggiornamento del PR. Invece è Bellinzona che lo scorso 25 gennaio ha presentato ufficialmente la variante di PR, elaborata in stretta collaborazione con  Cantone e  FFS. A Minusio: di variante non c’è traccia. Il Municipio ha nicchiato: dichiarazioni d’intenzione a parte, mancando l’impegno assunto con PALoc2. Così nel comparto si prosegue come se nulla fosse, applicando un PR inadeguato, con il rischio di ipotecare il futuro. Dimenticanza? non proprio! Il Municipio è stato ripetutamente sollecitato per scritto, anche nel dicembre 2014, al momento della pubblicazione di varianti di PR riguardanti il comparto dove sorgerà la fermata TILO, ma della quale non v’èd munquentoostimolaadempienza
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 necessarie  indicazione. E nemmeno ha ritenuto opportuno di farlo al momento di sottoporre le varianti al Consiglio comunale a fine 2015, tutt’ora al vaglio del CC. In sintesi: Bellinzona promossa e Minusio bocciata! Comunque: nicchiare può portare ad inadempienza, e implicare la perdita parziale o totale del contributo federale subordinato all’esecuzione delle attività secondo il calendario stabilito. Una pulce nell’orecchio per i cittadini che hanno il compito di “check and balance” sull’agire dell’esecutivo, ma anche un “fischio” al CdS  che porta comunque  responsabilità di conduzione verso progetti d’importanza cantonale.


Pubblicato in La Regione del 25.2.2017

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