La pianificazione sul territorio comunale è di
competenza del Municipio, che deve allestire il Piano regolatore, aggiornandolo
secondo necessità, onde sottoporlo al legislativo per adozione secondo l’iter
definito dalla Legge sullo sviluppo territoriale( Lst). Qualora intervenisse un
cambiamento strutturale è necessario una pronta reazione del Municipio per
sviluppare varianti di PR, identificando
quella più adeguata.
Ritardi o manchevolezze di aggiornamento della
pianificazione possono causare deturpazione paesaggistica, mal uso del
territorio, cattiva gestione del traffico, disagi, oltre che tiratele e ricorsi
e maggior costi; e ovviamente perdita economica nonché scadimento della qualità
di vita.
Una fermata ferroviaria all’interno di un
quartiere urbano rappresenta un cambiamento strutturale radicale, perché induce nuovi comportamenti, alimenta nuovo
traffico, crea bisogni, che a loro volta
generano opportunità di inserimenti abitativi e attività commerciali di
servizio all’utenza. Ben si comprende quindi la necessità di considerare i mutamenti
possibili, definire cosa si vuole, onde realizzare una pianificazione che
consenta di aver padronanza sul ciò che avverrà. È il caso di Bellinzona e
Minusio confrontati con una fermata TILO sul loro rispettivo territorio.
Ambedue le fermate si trovano in comparti di
alto valore paesaggistico: quella di Bellinzona adiacente ai castelli patrimoni
Unesco, quella di Minusio adiacente alla zona lago, pure inserita
nell’inventario ISOS. Situazioni quasi analoghe che per la loro complessità e
importanza paesaggistica richiedono grande sensibilità, determinazione nella
pianificazione, e anche largo anticipo per elaborare soluzioni qualitative.
Due situazioni
analoghe in termini di “sfida pianificatoria”, ma diverse a livello di
tempi tecnici.
L’idea di una fermata a Minusio rimonta al
1990; promossa dalla petizione dell’Associazione di Quartiere Rivapiana, rimase
lettera morta, ignorata anche dal Municipio. Poi l’esigenza della FFS di
raddoppiare il binario unico, ha offerto la possibilità concretizzarla,
inserendola nel Programma di agglomerato di seconda generazione (PALoc2),
lanciato dalla Confederazione nel 2008, elaborato nel 2011 e approvato dal
parlamento federale nel 2014 che fissa finanziamento e scadenze delle singole
opere. Per la fermata di Minusio: inizio lavori (2017) e conclusione (2019).
L’idea della fermata di Bellinzona piazza Indipendenza è più recente, lanciata
dall’ATA nel 2012, è stata prontamente raccolta dal Municipio, che si è mosso
con determinazione onde poterla concretizzare: essa potrà però essere agibile dopo il 2021, a conclusione dei lavori di
realizzazione del 3° binario tra Bellinzona e Giubiasco che richiedono l’allargamento
del tunnel sotto il Castello. A rigore
di logica Minusio confrontato da vari anni con la questione dovrebbe aver
concluso l’iter di aggiornamento del PR. Invece è Bellinzona che lo scorso 25
gennaio ha presentato ufficialmente la variante di PR, elaborata in stretta
collaborazione con Cantone e FFS. A Minusio: di variante non c’è traccia.
Il Municipio ha nicchiato: dichiarazioni d’intenzione a parte, mancando l’impegno
assunto con PALoc2. Così nel comparto si prosegue come se nulla fosse, applicando
un PR inadeguato, con il rischio di ipotecare il futuro. Dimenticanza? non
proprio! Il Municipio è stato ripetutamente sollecitato per scritto, anche nel
dicembre 2014, al momento della pubblicazione di varianti di PR riguardanti il
comparto dove sorgerà la fermata TILO, ma della quale non v’è
indicazione. E nemmeno ha ritenuto opportuno
di farlo al momento di sottoporre le varianti al Consiglio comunale a fine 2015,
tutt’ora al vaglio del CC. In sintesi: Bellinzona promossa e Minusio bocciata! Comunque:
nicchiare può portare ad inadempienza, e implicare la perdita parziale o totale
del contributo federale subordinato all’esecuzione delle attività secondo il
calendario stabilito. Una pulce nell’orecchio per i cittadini che hanno il
compito di “check and balance” sull’agire dell’esecutivo, ma anche un “fischio”
al CdS che porta comunque responsabilità di conduzione verso progetti
d’importanza cantonale.
Pubblicato in La Regione del 25.2.2017
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