giovedì 14 agosto 2025

Il futuro assediato dalla elite

 La storia dell’umanità è costellata da momenti “bui”. Quello attuale è il più grave per  via di problemi e relative possibili conseguenze a breve e lungo termine. I titoli delle News ne evidenziano tre: in primis le due guerre che stanno provocando strazio, oltre che distruzioni di risorse economiche e naturali. Poi l’aumento della disparità sociali, sopratutto nei paesi che si considerano avanzati, Svizzera compresa, ovunque la forchetta di reddito tra base e sommità della piramide si è allungata: super ricchi sempre più ricchi, mentre una parte di classe media sta scivolando” verso il basso, ingrossando quella alla base, facendo sempre più fatica a sbarcare il lunario. Infine, ma non ultimo, il cambiamento climatico palesemente in corso generato dal crescente livello di gas ad effetto serra generati da risorse energetiche fossili che con l’Accordo di Parigi del 2017 i singoli Stati si erano invece impegnati ridurre. Tre eventi indegni a qualsiasi società che si definisce avanzata e progredita.

Mentre le guerre sono erroneamente classate quali “eventi straordinari” di forza maggiore”, che presto a tardi terminano, quando invece sono diventate un elemento centrale dell’economia, con pesanti conseguenze umane psicologiche, oltre che materiali di chi le ha vissute, le due altre questioni -aumento di popolazione con un reddito insufficiente e incipiente disastro climatico- denotano invece inaudito agire di una schiera di politici chiamati a condurre le sorte del proprio Paese. Governanti che antepongono interessi a CT di una minoranza, a quelli, comuni e a LT, dell’insieme della popolazione. Politici e governanti che a mo’ di moderni "pifferai"argomentano che la soluzione a suddetti problemi non può realizzarsi a prescindere dalla crescita economica. Non prima di aver sermonato che il Liberalismo, rappresentato dalla coppia “Capitalismo-Democrazia” è la soluzione vincente, la sola in grado di affrontare e risolvere i problemi dellumanità.


Succede tuttavia che Trump, presidente del Paese considerato faro di democrazia, cancelli la sottoscrizione USA agli accordi sul Clima, con grande esultanza dei settori finanziari (tra cui la “nostra” UBS) felici di poter rilanciare i lucrativi fondi d’investimento. Inoltre, per riuscire nell’intento di riportare a casa parte della produzione all’estero, scelga le manieri “forti” facendosi baffo degli accordi internazionali sul Commercio(vedi dazi sulle importazioni).E succede che nell’Europa UE vi siano Governi entusiasti della proposta della Presidente Von der Leyen che per evitarelaffondamento economico del Titanic Europa” dia smalto alla soluzione di cui le "buone famiglie, a cui ella appartiene, trassero enormi benefici durante il Terzo Reich. Ovvero “il cosiddetto  Keynesismo militare che poggia sull’investimento nella produzione militare per generare salari e potere d’acquisto, rilanciando così l’economia. Dimenticando che ciò implica usare le armi (ovvero guerre) come fece la Germania di Hitler e hanno proseguito a fare gli USA dopo la fine della 2 guerra mondiale dalla guerra in Indocina a quelle del Vietnam su su fino ad Irak, Afghanistan, e dopo lo scoop del NYT anche con Ucraina. 


Evidentemente felicissimi i settori finanziari e varie élite che hanno visto i valori delle loro azioni spiccare il volo; per nulla turbati che la Sovranità popolare -principio cardine della democrazia liberale- sia sostituita dalle decisioni di élite a cui appartengono. 

Lemme lemme assistiamo ad un cambiamento caratterizzato da un trasferimento di sempre più  poteri ad istituzioni non maggioritarie come le corti costituzionali, le banche centrali e la Commissione UE”. Fenomeno che come scrive J. Zielonka, prof Cà Foscari Venezia- “priva gli elettori della possibilità di esprimersi in politica”, con le perniciose derive autoritarie a cui sempre più assistiamo. Ci attendono anni di grande incertezze nonché tensione sociali.I risultati nulla cambiando saranno terribili.



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