domenica 1 dicembre 2024

La finanza ai piani alti del nuovo Titanic

 Tra il 2020 e il 2023 -secondo il rapporto OXfam 2024-i dividendi distribuiti agli azionisti dalle 1.200 società a maggiore capitalizzazione al mondo sono cresciuti, in termini reali, 14 volte in più  della retribuzione media dei lavoratori di 31 Paesi che insieme rappresentano 81% del PIL globale. Nello stesso periodo -“tenuto conto dellinflazione, le buste paga dei dipendenti del settore privato si sono contratte quasi del 13%, mentre i super ricchi sono aumentati numericamente”. Insomma povertà dilagante con disuguaglianze abissali e crescenti ovunque, anche in quelli occidentali, fra cui la nostra Elvezia dove risiedono 11 gruppi classificati da Fortune tra le 500 più grandi compagnie mondiali.

L’economia capitalista ha un “motore tricilindrico PRU”. Dove P sta per produzione di ricchezza (prodotti e servizi destinati al mercato), R sta per ridistribuzione dei ricavi della vendita (azionisti e lavoratori), U sta per uso della ricchezza (consumi, tasse, risparmio).

Dalla rivoluzione industriale in poi, il motore è diventato sempre più raffinato e  con le innovazioni scientifiche e tecnologiche nonché dellorganizzazione del lavoro raggiungendo performance crescenti(produttività e benefici. Tuttavia, conformemente allo spirito del capitalismo, non uguale ripartizione della “torta” dei benefici tra azionisti e lavoratori.


Digitalizzazione e telematica hanno reso possibile la globalizzazione dell’economia, consentendo di produrre in aree geografiche lontane, ma favorevoli: manodopera a gogo, minor costi salariali e vincoli legislativi, oltre che azzerare i tempi morti grazie al fuso orario. La nuova divisione del lavoro ha messo in concorrenza l’economia dei paesi avanzati con quella del sud emergente. Risultato: il capitale (mobile e senza bandiera) ha accresciuto gli utili, mentre i lavoratori delle aziende nondelocalizzate” del nord, sono rimasti “al palo” a livello di reddito reale; pur mantenendo il potere d’acquisto giovando di beni prodotti nei paesi emergenti con salari e costi di produzione inferiori.


Sotto la calma, apparente, covava il “crack  subprime” del 2008 che colpì grosse banche e importanti istituzioni finanziarie facendo venire a galla il gigantesco ammanco di riserve dei vari attori del settore; la causa fu l’adozione di asset innovativi che includono meccanismi per la gestione del rischio, la speculazione e la creazione di valore.(i più noti allora: Derivati, Cartolarizzazione, Hedge Funds, ecc.) Strumenti poco conosciuti e/o non contemplati dalla teoria economica. Un“FarWest del 21 secolo” caratterizzato da totale assenza di regolamentazione e controllo. Pratica poi nominata “finanziarizzazione dell’economia”(fenomeno mediante il quale mercati, istituzioni, nonché élite finanziarie, influenzano le decisioni economiche, spostandole dal settore produttivo). 


L’intelligenza artificiale(ovvero la capacità di svolgere operazioni mentali (scrittura, lettura,, analisi, traduzione, calcoli, ecc.) ad una velocità irraggiungibile per l’insieme degli umani ha consentito di realizzare un nuovo motore economico ancora più performante che offre ulteriori e succose opportunità alla finanziarizzazione. Opportunità accolte con grandi brindisi dai big della finanza, accompagnati da fedeli “star” della politica, ai piani alti del nuovo e lussuosissimo Titanic, disinteressati e comunque certi di cavarsela dall’impatto con l’iceberg del cambiamento climatico.


Pubblicato in AREA, N°6, 21 giugno 2024

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