Nel 2021 a Minusio, poco distante dal lago, entrerà in funzione la fermata ferrovia-
ria Tilo.
Studiata architettonicamente per inserirsi armoniosamente in un contesto paesag- gistico unico, essa sarà un nuovo nodo intermodale connesso alle linee di bus urba- no che consentirà di aumentare efficienza, accorciare i tempi di viaggio ed infine diminuire il traffico veicolare individuale all’interno del Comune. Ma non è tutto: nel vasto quadrilatero (ca. 16 ettari) adiacente alla fermata, compreso tra linea Ffs- Nucleo Rivapiana, Via Motta, Via S. Gottardo e Via Remorino, sarà promosso lo svi- luppo centripeto con riqualificazione urbana: residenze di qualità, a cui si affianca una strategia di promozione dell’alloggio primario a prezzi accessibili per i resi- denti, e la creazione di luoghi d’aggregazione (piazze, spazi liberi o parchi) che contribuiscono all’aumento della qualità e all’attrattiva del comparto.
Non è un sogno! È quanto prescrive la misura CmP3 relativa al Nodo ferroviario Tilo di Minusio contenuta nel Programma d’agglomerazione di seconda generazione del Locarnese (PALoc2) approvato, con relativo credito, dal parlamento federale nel 2014. Berna finanzierà il 40% delle opere per la fermata, ma a condizione che siano realizzate anche le indissociabili misure di riqualificazione urbana.
Le Ffs eseguiranno le opere strutturali: posa binari ed edificazione della fermata Al Comune spetta invece il compito di adeguare il Piano regolatore (Pr) essendo quello in vigore non adeguato. Il calendario di PALoc2 prevedeva l’entrata in servizio per fine 2019. Il Comune dovrebbe quindi già disporre del Pr aggiornato.
Ed è qui che casca l’asino (tra l’altro simbolo del Comune). A fine settembre 2019 l’iter di aggiornamento era in alto mare! Grave perché il compimento dell’iter non si fa in quattro e quattr’otto, anzi! Secondo la procedura ordinaria il Municipio de- ve: a) allestire il Piano d’indirizzo che b) sottopone al Dipartimento per esame pre- liminare, ricevuto il quale c) organizza l’informazione dei cittadini raccogliendo le osservazioni, per poi d) redigere il Messaggio per il Cc affinché adotti la modifica, indi e) pubblicare la decisione del Cc contro il cui contenuto è dato ricorso al Consi- glio di Stato, il quale f) esamina atti e ricorsi, approva tutto o in parte il Pr; oppure nega l’approvazione, infine f) contro le decisioni del Consiglio di Stato è dato ricor- so al Tribunale cantonale amministrativo.
Il Municipio ha nicchiato, contrariamente a quello di Bellinzona che confrontato con una questione analoga, fermata Tilo del comparto Piazza Indipendenza, ha im- mediatamente avviato i lavori di aggiornamento concludendoli. Il Municipio minusiense ha pure snobbato le ripetute sollecitazioni scritte di procedere all’aggiorna- mento inoltrate da due Associazioni comunali (Quartiere Rivapiana e Salvaguardia Nuclei), e oltretutto non si è premurato di salvaguardare la pianificazione futura mediante una Zona di pianificazione, rifiutando un suggerimento in tal senso sot- topostogli nel 2014 dalle suddette associazioni.
Studiata architettonicamente per inserirsi armoniosamente in un contesto paesag- gistico unico, essa sarà un nuovo nodo intermodale connesso alle linee di bus urba- no che consentirà di aumentare efficienza, accorciare i tempi di viaggio ed infine diminuire il traffico veicolare individuale all’interno del Comune. Ma non è tutto: nel vasto quadrilatero (ca. 16 ettari) adiacente alla fermata, compreso tra linea Ffs- Nucleo Rivapiana, Via Motta, Via S. Gottardo e Via Remorino, sarà promosso lo svi- luppo centripeto con riqualificazione urbana: residenze di qualità, a cui si affianca una strategia di promozione dell’alloggio primario a prezzi accessibili per i resi- denti, e la creazione di luoghi d’aggregazione (piazze, spazi liberi o parchi) che contribuiscono all’aumento della qualità e all’attrattiva del comparto.
Non è un sogno! È quanto prescrive la misura CmP3 relativa al Nodo ferroviario Tilo di Minusio contenuta nel Programma d’agglomerazione di seconda generazione del Locarnese (PALoc2) approvato, con relativo credito, dal parlamento federale nel 2014. Berna finanzierà il 40% delle opere per la fermata, ma a condizione che siano realizzate anche le indissociabili misure di riqualificazione urbana.
Le Ffs eseguiranno le opere strutturali: posa binari ed edificazione della fermata Al Comune spetta invece il compito di adeguare il Piano regolatore (Pr) essendo quello in vigore non adeguato. Il calendario di PALoc2 prevedeva l’entrata in servizio per fine 2019. Il Comune dovrebbe quindi già disporre del Pr aggiornato.
Ed è qui che casca l’asino (tra l’altro simbolo del Comune). A fine settembre 2019 l’iter di aggiornamento era in alto mare! Grave perché il compimento dell’iter non si fa in quattro e quattr’otto, anzi! Secondo la procedura ordinaria il Municipio de- ve: a) allestire il Piano d’indirizzo che b) sottopone al Dipartimento per esame pre- liminare, ricevuto il quale c) organizza l’informazione dei cittadini raccogliendo le osservazioni, per poi d) redigere il Messaggio per il Cc affinché adotti la modifica, indi e) pubblicare la decisione del Cc contro il cui contenuto è dato ricorso al Consi- glio di Stato, il quale f) esamina atti e ricorsi, approva tutto o in parte il Pr; oppure nega l’approvazione, infine f) contro le decisioni del Consiglio di Stato è dato ricor- so al Tribunale cantonale amministrativo.
Il Municipio ha nicchiato, contrariamente a quello di Bellinzona che confrontato con una questione analoga, fermata Tilo del comparto Piazza Indipendenza, ha im- mediatamente avviato i lavori di aggiornamento concludendoli. Il Municipio minusiense ha pure snobbato le ripetute sollecitazioni scritte di procedere all’aggiorna- mento inoltrate da due Associazioni comunali (Quartiere Rivapiana e Salvaguardia Nuclei), e oltretutto non si è premurato di salvaguardare la pianificazione futura mediante una Zona di pianificazione, rifiutando un suggerimento in tal senso sot- topostogli nel 2014 dalle suddette associazioni.
Parrebbe che voglia farlo ora. Intanto, anno dopo anno, secondo la “strategia del
salame”, nel comparto Nodo Tilo si è andati avanti a edificare in barba ai vincoli in-
dissociabili di PALoc2 e del Piano direttore, che per detta fermata prescrive di “in-
centivare l’uso delle riserve edificatorie per promuovere lo sviluppo centripeto; in-
sediare strutture pubbliche; incrementare la qualità dell’edificato e degli spazi pub-
blici mediante progetti urbanistici”. L’aggiornamento del Pr arriverà quando i buoi
sono fuori dalla stalla. Un eccellente esempio d’inadempienza municipale e di as-
senza di controllo da parte dell’autorità superiore che, oltretutto, può costare la
perdita del finanziamento federale.
Apparso su La Regione, 30 ottobre 2019
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Apparso su La Regione, 30 ottobre 2019
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