giovedì 18 febbraio 2016

RADDOPPIO DEL S. GOTTARDO : PERCHÈ CONTINUARE A NEGARE I FATTI?


Il 28 di febbraio saremo chiamati ad esprimerci sulla modifica della legge riguardante il transito alpino votata dalla maggioranza della camere nel novembre 2014, e contro la quale è stato indetto referendum.  Se la modifica fosse accettata sarebbe consentita la costruzione di un 2° canna autostradale attraverso il S. Gottardo. Per il Consiglio federale (CF) il raddoppio è necessario perché, come scriveva nel messaggio alle camere nel settembre 2013,“ la galleria dovrà essere integralmente risanata e rinnovata. Senza queste misure, infatti, dal 2025 non sarà più possibile garantirne la totale funzionalità e, quindi, la sicurezza”. La convinzione del CF è maturata nel 2010 sulla scorta  dello studio “Piano di conservazione globale San Gottardo” pubblicato dall’USTRA nell’autunno del 2008.  Sembrerebbe tutto chiaro. Invece nel novembre 2015 fulmine a ciel sereno: la perizia BASLER &Co, svolta su mandato della stessa USTRA tra il 2010 e 2015 , presenta uno scenario totalmente diverso da quello prefigurato nel 2008 che ha poi determinato la decisone del CF di raddoppiare la canna. La perizia BASLER, disponibile solo in lingua tedesca (94 pagine: quanti l’hanno letta?) ha preso  in esame tutti i punti critici rilevati nel 2008 approfondendone gli aspetti tecnici con sopralluoghi e verifiche ulteriori sullo stato reale del tunnel . Partendo dai problemi, elenca cosa va fatto per mantenere la funzionalità e la sicurezza del tunnel;   infine confronta quanto era stato indicato nel 2008.  Ciò che ne esce è sorprendente. La perizia di BASLER dimostra che lo stato di salute del tunnel è ben migliore di quanto ipotizzato.  Certo richiede lavori manutenzione e risanamento, ma ben diversi e limitati rispetto al progetto del CF. Lavori da svolgersi nei prossimi 20 anni, tra cui  il rifacimento di talune parti, compresi portali e certi tratti della soletta intermedia, la nuova pavimentazione, sostituzione di elementi e macchinari  per la ventilazione e la sicurezza del tunnel. Il tutto richiede 140 giorni di chiusura, per un investimento totale di meno di 200 milioni. Oltre tutto nessuna chiusura prolungata anche dopo il 2035. Insomma capovolgimento totale e di peso a cui è stata data poca rilevanza. La questione è seria: non siamo di fronte a pareri espressi da semplici cittadini, ma ad una perizia ufficiale svolta  secondo i crismi tecnico scientifici più avanzati. In conclusione: il CF, poggiando su ipotesi e dati sconfessati dalla recente perizia BASLER ha formulato in modo erroneo il problema risanamento. Di conseguenza la soluzione di rifacimento immediato del tunnel e la sua chiusura durante 3 anni, scelta nel 2010 , oltre che inadeguata è manifestamente errata e va abbandonata. La soluzione corretta consiste nel realizzare gli interventi indicati dettagliatamente dalla perizia BASLER, nessun rifacimento totale, nessuna chiusura prolungata.  Per dopo il 2035, tra 20 anni affronteremo i lavori che saranno da fare. Ma solo allora, senza spauracchio di chiusura e senza spendere 3 miliardi inutili.
Un commento: negare l’evidenza dei fatti e continuare a sostenere una tesi sbagliata, che  oltre tutto spreca soldi pubblici, come fa il Consiglio federale, risulta incomprensibile oltre che ingiustificabile. Purtroppo non ci sono scusanti per coloro che vogliono continuare a perorare una soluzione errata. Se lo fanno è perché vi trovano un tornaconto proprio o ne favoriscono quello di altri, il che fa lo stesso.

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