La fermata Tilo di Minusio Rivapiana sarà finalmente realtà a fine anno. Con
essa va in porto uno dei progetti cardine del Programma d’agglomerato del
Locarnese di seconda generazione (PALoc2) elaborato dalla Commissione regionali
dei trasporti del Locarnese Vallemaggia (CITLV) in collaborazione con il DT.
Sottomesso alle autorità federali a fine 2011, seguendo lo specifico iter,
PALoc2 è stato inserito dal CF nel Decreto federale per il Programma Traffico
d’agglomerato, poi approvato dalle Camere a fine 2014.
Responsabilità e vincoli istituzionali per la realizzazione di PALoc2 sono contemplati nella Convenzione sulle prestazioni (Parte Trasporti e insediamento) sottoscritta nel febbraio 2015 da DATEC (Confederazione) e per il Cantone da Consiglio di Stato e Commissione trasporti Locarnese -Vallemaggia (CITLV).
La suddetta fermata Tilo è parte integrante del Nodo ferroviario Tilo -sigla CmP3- di PALOc2. E qui l’abbaglio di chi pensa che con la realizzazione della fermata a Minusio sia raggiunto l’obiettivo di CmP3. In effetti CmP3, oltre la fermata Tilo, comprende la “densificazione residenziale” di un comparto adiacente alla stessa fermata. Un quadrilatero compreso tra i binari, Via Motta, Via S.Gottardo e Via Remorino nel quale realizzare lo Sviluppo centripeto. per “contenere l'estensione degli insediamenti, migliorare la qualità del tessuto insediativo, del paesaggio e un’edificazione più concentrata” che contribuiscano all’aumento della qualità e all’attrattiva del comparto, tra cui come indicato nella documentazione di PALoc2: alloggio primario a prezzi accessibili per i residenti, creazione di luoghi d’aggregazione (piazze, spazi liberi o parchi).
E qui casca l’asino (emblema di Minusio): dal 2015 a tutt’oggi il Municipio non
ha provveduto ad aggiornare il PR alle esigenze del Comparto CmP3. E quando nel
2020 ha chiesto al legislativo il credito specifico per farlo, ha indicato un
perimetro diverso di quello di CmP3.Un pasticcio poi corretto a ridosso di
Natale dello stesso anno dal Municipio. Ma con il CC che giustamente pur
approvando il comparto CmP3 ha disgiunto il credito per l’aggiornamento del PR,
richiedendo un nuovo.e specifico Messaggio. Sono trascorsi 2 anni e suddetto MM
non è ancora giunto sui banchi del legislativo!
Oltretutto il Municipio non introducendo misura alcuna di salvaguardia della pianificazione -LST art 56- in particolare una zona di pianificazione (LST art. 57) prevista “per comprensori esattamente delimitati, se i piani mancano o devono essere modificati, oppure in caso di problemi riguardo all’uso del territorio o conflitti con principi pianificatori”come il caso di CmP3.
“Un orecchio da mercante” che continua dal 2014 quando detta misura fu
sollecitata e successivamente ribadita da Comitato salvaguardia nuclei di
Minusio e Associazione Quartiere Rivapiana.
Un agire che di fatto ha portato il Municipio a gestire e rilasciare permessi di
costruzione che nel il tempo hanno modificato il comparto, sabotando la
possibilità di raggiungere gli obiettivi di CmP3.
Agire che comporterà una valutazione negativa di CmP3. Ovvero: meno soldoni da
Berna!
Insomma ritardi ed inadempienze del Municipio, ma anche della CITLV e del CdS
che hanno disatteso l’impegno di “controllare che il comune avvi e attui le
misure previste” sottoscritto nelle citata Convenzione sulle prestazioni. Per il
CdS inoltre la mancata “vigilanza sull’autorità dei Comuni e degli altri enti”
(Cost art 70,cpv f). Un atteggiamento da cosiddette repubbliche delle banane.
Non certo quanto il cittadino auspica!
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