sabato 12 settembre 2020

Tram-treno luganese: Opposizione e stato di diritto

 

L’estate continua, alternando giornate afose frammiste ad eventi climatici “fuori norma”. A risvegliare dal torpore collettivo ci ha pensato il ministro Zali che nell’intervista pubblicata da La Regione, il 28 luglio, se la prende con ATA, STAN e Associazione dei Cittadini per il territorio del Luganese ree di avere inoltrato opposizione avverso i “piani della Rete Tram-Treno del Luganese” presentati dall'Ufficio federale dei trasporti. Il CdS Zali taccia le 3 associazioni di “Besserwisser e Neinsager” che con loro azione contro il “progetto avveniristico che vuole sgravare il traffico veicolare e migliorare la qualità di vita “ rischiano di “far perdere ancora anni”. ”Nei toni ha esagerato, ma sulla sostanza ha ragione al 100%” scrive il dir Pontiggia nel suo editoriale del 4 agosto. Conciliatrice la presa di posizione scritta dei 7 sindaci di Lugano, Bioggio, Manno, Agno, Caslano, Magliaso e Ponte Tresa. Per i quali “è comprensibile” che vi siano state opposizioni ed “è con serenità che vanno affrontate”. Potremmo chiudere qui, e voltar pagina considerando la sfuriata e le esternazioni del Ministro un'infelice sortita: l'opposizione seguirà comunque il suo iter a Berna. Tuttavia sarebbe dimenticare che l'On Zali non è un semplice cittadino, ma membro del governo che deve agire in conformità delle leggi. “Sparare ad alto zero”, come egli fa, denigrando pubblicamente le associazioni che agiscono in virtù della legge è inammissibile.

Il CdS Zali ha un pedigree notevole: giudice al Tribunale d’appello e al tribunale penale; non è quindi uno sprovveduto. Egli sa che l'opposizione è un'istituzione fondamentale voluta ed inserita nelle leggi “poiché l'opposizione si instaura nello stadio formativo della decisione “ trattasi di un “diritto di esser udito” (Scolari, Diritto amministrativo, vol.1, nota 314, pag 180). Detto altrimenti l'opposizione è l'istituzione che consente di recuperare elementi fondamentali non considerati, omessi dal progetto. Quindi, oltre a saper e voler ascoltare il parere delle associazioni e coinvolgerle attivamente durante la fase di elaborazione - come del resto auspicato dalla Commissione Gestione e finanze nel rapporto del giugno 2019-  occorre altresì accogliere positivamente la loro opposizione di fronte ad un atto formale (domanda costruzione, o come nel caso in questione di approvazione di piani). Il Ministro sa anche che nel timing di qualsiasi progetto - soprattutto se vasto come quello in questione- occorre tener conto delle possibili opposizioni, programmando il tempo necessario per affrontarle.

I ricorsi delle associazioni fanno perdere tempo e sono inutili? Fallace! Nel 2019 sui 67 ricorsi presentati dalle Associazioni abilitate a livello nazionale solo il 19,4% è stato respinto o non v'è stata entrata in materia. Prova che le argomentazioni delle associazioni consentono di correggere sviste, errori, manchevolezze! Comprendo lo sconforto del ministro, tuttavia egli deve prendere atto che qualcosa non ha funzionato nella conduzione del progetto da parte del suo dipartimento, e non scaricarle sulle tre associazioni, che si sforzano di contribuire attivamente: basta leggere le 37 pagine, oltre gli allegati, dell'opposizione! L'esempio viene dall'alto. Il rispetto delle idee dell'altro (collega, politico, cittadino) è il fulcro dell'agire democratico; un principio fondamentale per ogni politico. Un principio guida per il governante che deve inoltre e anche ossequiare l'applicazione delle leggi scritte al fine di garantire lo stato di diritto (non solamente in senso formale ma anche materiale). Ignorarlo significa scivolare verso comportamenti da ministro delle cosiddette repubbliche delle banane. Non è certo quanto il cittadino auspica! 

 

Pubblicato in Corriere del Ticino, 3 settembre 2020

link 

Nessun commento:

Posta un commento